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Il bouquet rappresenta per tradizione, l’ultimo gradito omaggio che lo sposo offre alla futura sposa la mattina stessa delle nozze, allo scopo di suggellare “ufficialmente” la chiusura del periodo di fidanzamento e di preludere, “finalmente”, l’inizio di una nuova vita insieme.
L’usanza vuole che le sia recapitato a casa direttamente dal fiorista o dal testimone dello sposo o anche volendo, dallo sposo stesso (purché prometta, a scopo puramente scaramantico, di non sbirciare troppo in giro, per non rischiare di vedere anzitempo la sua promessa sposa).
E’ veramente importante, in ogni caso, conoscere in anticipo qualche piccolo dettaglio sul vestito da sposa in quanto il bouquet deve assolutamente armonizzarsi con l’abito; è utile, ad esempio, conoscerne il colore: se totalmente bianco, si potrà scegliere un bouquet candido evitando tuttavia, di mescolare fiori bianco-gialli con fiori bianco-azzurri. Se invece l’abito è in delicato tono pastello, le corolle potranno essere in tinta oppure screziate nelle stesse sfumature, cercando magari, di inserire qualcuna più scura per creare un effetto di maggior volume. Anche per la forma del bouquet, come per lo stile ed il colore dei fiori prescelti, molto dipenderà dal fisico e dal vestito della sposa, ed anzi, a questo proposito, esistono alcune regole che non vanno assolutamente trascurate.
Il bouquet rotondo e compatto:
Composto da piccoli fiori, si abbina molto bene ad un abito corto e informale; è quello considerato “universale” poiché è adatto a tutte le stature e figure.
Il bouquet aperto e voluminoso:
E’ perfetto per un modello di vestito che non superi la caviglia e richiede una sposa oltre che snella anche abbastanza alta, dal momento che questo tipo di mazzo andrebbe tenuto un po’ sotto il livello della vita, qualora coprisse un elemento decorativo dell’abito, potrebbe anche sostituirsi con un solo fiore stretto da nastri, da posarsi sul braccio come, ad esempio, una calla oppure una semplice rosa vellutata.
Il bouquet ricadente:
Detto anche “a cascata” con fiori a grappolo - è riservato ad un abito con strascico, decisamente “importante” e, dato che attirando l’attenzione verso il basso crea un effetto dimagrante, è indicato soprattutto per una sposa alta e robusta, e quindi sconsigliato ad una sposa piccola di statura potendola offuscare se molto voluminoso.
Il bouquet a fascio:
Composto magari da un mazzo di rose o di tulipani dal gambo lungo, è indicato per i tailleur; va appoggiato al braccio e portato con disinvoltura da una sposa possibilmente slanciata dal piglio sicuro e dal portamento elegante.
Il bouquet senza dubbio va scelto con molta cura ed attenzione essendo il particolare che rifinisce e perfeziona l’effetto finale dell’abito da sposa. E’ lo stesso fiorista incaricato dei variaddobbi a prepararlo naturalmente in armonia con tutta la cerimonia. Perché sia veramente perfetto inoltre, deve possedere delle precise caratteristiche:
• deve poter durare tutto il giorno senza appassire;
• non deve sporcare l’abito o i guanti della sposa;
• deve essere maneggevole adattandosi alle dimensioni delle mani della sposa;
• non deve essere troppo pesante;
• deve avere infine un’impugnatura ben orientata per poterlo tenere in mano comodamente
La sposa che, inoltre, intenda personalizzare ulteriormente il suo bouquet, potrà chiedere di impreziosirlo con decorazioni (fili di perline, conchigliette, nastri colorati ecc.) che richiamino quelle del vestito tenendo conto, tuttavia, della possibile variazione di prezzo che ne conseguirebbe; a questo proposito per evitare possibili “sorprese” sarà bene concordare con il fiorista alcuni punti come, ad esempio, l’uso di fiori molto freschi che durino quindi molto di più, la lavorazione singola di ogni fiore supportandone possibilmente, gli steli con provette piene di acqua che ne garantiscono la freschezza; l’uso infine dei fiori concordati senza variazione ne di genere ne di numero.
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